10 febbraio, giorno del ricordo

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il 10 febbraio è il giorno del ricordo, ricorda le vittime delle Foibe.

Data:

giovedì, 06 febbraio 2025

foibe

Descrizione

-10 febbraio- Giorno del Ricordo.

il 10 febbraio è stato scelto come giorno del ricordo perchè è il giorno in cui, nel 1947, venne siglato il trattato di Parigi in cui l'istria ed i territori della Venezia Giulia tornarono alla Jugoslavia.

Ricorda le vittime delle FOIBE. le foibe sono una depressione carsica a forma di grande conca chiusa nel terreno dove vennero spinte le vittime, tutte italiane, legate, molte ancora vive, circa 200 morti, e di tutte le uccisioni di italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia pepetrate dai partigiani jugoslavi.

E' uno dei più brutti periodi della nostra storia dimenticato per decenni per non voler ricordare il perchè di tanto odio da parte degli jugoslavi e di tanta incomprensione italiana.

nel 1918, dopo la prima guerra mondiale, questi territori (Trieste ed Istria con la linea WILSON) passarono all'Italia con il governo fascista che anticipa le leggi razziali chiudendo le scuole, proibendo la lingua slava e perpetrando uccisioni di massa contro dissidenti ed istituendo i primi campi di concentramento.

100.000 jugoslavi furono internati in campi di concentramento ad Arme e tra il 1942-43  30.000 furono confinati nel campo di concentramento sull'isola PODHUM, in maggioranza donne e bambini. 1.500 moriranno di fame e stenti. Terribili furono le rappresaglie italiane contro gli istriani, fu imposta la lingua italiana negli uffici, nelle scuole, cambiarono i cognomi dei cittadini italianizzandoli, Lubiana fu circondata da un muro di fili spinato ed il 13 luglio 1920 Narodni Dom, centro di cultura di Trieste, dato alle fiamme.

La rsistenza istriana iniziò nel 1941 con Tito, si parla di 600-1.000 morti nazisti.

Dobbiamo precisare che l'esercito di Tito ed i partigiani non volevano combattere contro gli italiani ma contro i nazifascisti italiani. Purtroppo come succede spesso nelle guerre finirono per perire anche semplici impiegati, insegnanti ed altri che non volevano passare dalla parte dei partigiani di Tito.

Nel 1947 iniziò l'esodo degli italiani che conta 200-250mila esodati che in Italia non furono graditi.

Si trattava di persone che non erano più considerate slave ma neppure italiane in patria. Persone che avevano deciso di tornare e lasciare tutti i loro averi, case, i loro vestiti, le supellettili chiusi in magazzini a Trieste, a Pola e nei centri istriani. Vorrei ricordare ed esortarvi a leggere il libro di Simone Cristicchi: Magazzino 18. Magazzino che tutt'ora esiste ed è quello del porto vecchio di Trieste dove sono stipate sedie, letti, fotografie ed ogni tipo di utensili di proprietà di circa 300.000 italiani che dovettero lasciare forzatamente l'Istria, Fiume e la Dalmazia.

In Italia vennero sistemati in ghetti senza la minima preoccupazione di dare loro una casa, un lavoro e considerarli finalmente italiani. A Trinità viveva una istriana che raccontò ciò che era successo.

Solo dal 1991 si inziò a parlare di questa triste pagina di storia che doveva essere dimenticata.

nel 2004 fu istituito il Giorno del Ricordo delle foibe e portare finalmente alla luce la memoria della tragedia di italiani vittime delle foibe e della pù complessa vicenda del 2° conflitto mondiale. Concludo con due strofe di Cristicchi su magazzino 18 che ci faranno riflettere....

Siamo partiti in un giorno di pioggia/ cacciati via dalla nostra terra/ che un tempo si chiamava Italia/  e uscì sconfitta dalla guerra..... e siamo scesi dalla nave bianca/  i bambini, le donne e gli anziani/ ci chiamavano fascisti/ eravamo solo italiani. Italiani dimenticati/  in qualche angolo della memoria/ come una pagina strappata/ dal grande libro della storia.

buona giornata e buona riflessione

Ultimo aggiornamento

Ultima modifica avvenuta il giovedì 06 febbraio 2025, 17:03

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